N°160 Giugno_Luglio

SPECIALE

rappresentano una scelta ideale per chi desidera godersi un bicchiere di vino senza eccessi. Negli ultimi anni, i consumi di vino rosato in Italia hanno registrato una crescita costante, sebbene siano ancora lontani dai livelli di altri Paesi come la Francia, dove il rosato rappresenta una quota significativa del mercato del vino. Una crescita dovuta a una maggiore conoscenza dei consuma tori, alla migliore qualità dei vini rosati italiani e la loro capacità di intercettare le nuove tendenze di consumo. Eppure non ci “muoviamo” dal 5% dei

un’immagine moderna. E anche, trasversalmente, su FKL ª D΍DVFLQDWR GDO OLIHVW\OH DVVRFLDQGROL D PRPHQWL di convivialità, aperitivi all’aperto, pranzi leggeri e serate informali spesso in luoghi di vacanza più o meno esclusivi. E, ancora, cavalcando abbinamenti gastronomici innovativi e a volte audaci, oltre a quelli classici, con la cucina asiatica, la cucina fusion o i piatti vegetariani, aprendo un mondo di possibilità sensoriali. Peraltro, vista la crescente attenzione alla salute e al benessere che ha portato a una maggiore richiesta di vini con un basso grado alcolico, i rosati

I rosati sono diventati una delle tipologie amate dai consumatori che possono, però, essere meglio valorizzate dai ristoranti: da parte dei ristoratori è fondamentale la conoscenza e la capacità di proporli. In alto, un’immagine di Palmento Costanzo, sull’Etna, e le uve nerello mascalese

PALMENTO COSTANZO Rosa di Sei, rosato dall’affascinante mineralità E sperienze professionali lontane dal mondo del vino, ma con un sogno nel cassetto: produrre vino sull’Etna. Nel 2009 Valeria Agosta e suo marito Mimmo Costanzo hanno l’occasione di realizzarlo: acquistano 5 ettari di terreno in Contrada Santo Spirito, a Passopisciaro, nel comune di Castiglione di Sicilia, all’interno del Parco Naturale dell’Etna, Patrimonio dell’Umani tà Unesco. Nella proprietà è presente anche un palmento, una delle strutture produttive enologiche più antiche del territorio: costruito in pietra lavica, vi si convogliavano le uve dopo la vendemmia e, dopo diversi passaggi, le si trasformavano in vino. Con il restauro conservativo del palmento, seguendo rigorosi criteri di sostenibilità, ha inizio il progetto Palmento Costanzo. Santo Spirito è una delle 142 contrade che compongono la Denominazione Etna Doc: i vigneti sono a piede franco con viti di oltre 120 anni d’età. È questo il cru d’elezione di Palmento Costanzo che dà vita ai vini più iconici della tenuta. Qui sono coltivati nerello mascalese e nerello cappuccio. Oggi gli ettari vitati sono 18 in totale e dal 2017 è la figlia Serena, agronoma ed enologa, a seguire la produzione, mentre l’enologo Nicola Centonze è consulente. Nascono qui i vini più identitari dell’azienda, quelli della linea Di Sei (Bianco di Sei e Nero di Sei) tra cui l’ultimo nato, Rosa di Sei, Etna Doc Rosato. Una linea che rappresenta l’anima più autentica del versante Nord del vulcano e dona vini di estrema eleganza, ottimo frutto e struttura, caratterizzati da un timbro minerale e una longevità sorprendente. La vicinanza alla colata lavica che nel 1879 ha ridisegnato il paesaggio dell’area ha contribuito a una ulteriore caratterizzazione dei suoli che Palmento Costanzo valorizza attraverso la creazione delle Particelle 464, 466 e 468. Ogni Particella vive una sfumatura diversa della Contrada, contribuendo a restituire nel bicchiere il mosaico sensoriale che l’ambiente dell’Etna con le sue sabbie vulcaniche e le rocce effusive ha saputo creare nel corso dei millenni. Per Rosa di Sei le uve nerello mascalese sono sottoposte a una macerazione di 3-4 ore, a cui segue la fermentazione in acciaio con lieviti indigeni selezionati. Poi il vino matura 5 mesi in acciaio, a contatto con le fecce fini, e affina 2 mesi in bottiglia. Rosa di Sei al naso è elegante, con un bouquet di fragoline di bosco, violetta, timo e salvia. La mineralità, firma distintiva di Palmento Costanzo, è piacevolissima e dona la giusta freschezza e persistenza in bocca. sp A S tà Unes costruit il restau Spirito anni d masc segu de l’a da de de bi ne la e m

62 Food&Beverage |giugno-luglio 2025

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