N°160 Giugno_Luglio
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FORMAGGI Parmigiano Reggiano
MERCATI Produzione olio d’oliva l’Italia arretra
fatturato record F atturato record per il Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il giro d’affari al consumo ha toccato il massimo storico di 3,2 miliardi di euro contro i 3,05 miliardi del 2023, con un aumento del 4,9%. Risultati positivi per le vendite totali a volume (+9,2%), soste nute da un andamento positivo delle vendite in Italia (+5,2%) e, soprattutto, dell’export (+13,7%). In aumento anche le quotazioni all’origine: per il 12 mesi la media annuale si è attestata a 11,0 euro per chilo, segnando un +9% rispetto
I l primo trimestre del 2025 si apre con segnali contrastanti per il mercato globale dell’olio d’o liva. Secondo quanto emerge dal nuovo Report Q1 pubblicato da Certified Origins, tra i principali distributori di olio evo italiano, l’Italia vive una fase complessa: la produzione registrata per la cam pagna 2024, secondo stime eseguite nei primi tre mesi dell’anno in corso, è stata pari a circa 210 mila tonnellate, in calo del 36% rispetto alle oltre 328.500 tonnellate dell’annata precedente (2023-2024).
Per la prima volta l’Italia scivola al quinto posto tra i produttori mondiali di oli di oliva, superata da Turchia (450 mila tonnellate, +109%), Tunisia (340 mila tonnellate, +54,5%) e Grecia (250 mila tonnellate, +42,8%); la Spagna si conferma largamente in testa con 1.450.000 tonnellate prodotte. Le condizioni meteo avverse, unite al ciclo di riposo degli ulivi e agli effetti della Xylella in alcune aree del Sud, hanno limitato la resa nazionale, mentre altri Paesi del Mediterraneo hanno saputo capitalizzare su annate favorevoli e investimenti strutturali. Nonostante il calo produttivo, l’Italia mantiene un ruolo centrale nella filiera internazionale. Come sottolinea il report, il Paese, oltre ad avere una lunga tradizio ne agricola è anche un hub strategico per la lavorazione e il confezionamento di materie prime estere -un ruolo analogo a quello che ricopre anche in altri settori simbolo del made in Italy, come la pasta, il caffè e il cacao- grazie a un’industria altamente specializzata. A conferma anche i dati provvisori sull’import del 2024 rilasciati dalla Commissione europea, che mostrano come oltre il 50% dell’olio d’oliva importato in Italia arrivi dalla Spagna, seguito da Grecia (20%), Tunisia (13%) e Portogallo (8%). Dopo la lavorazione, l’Italia esporta in tutto il mondo blend e oli monorigine, compresi quelli di provenienza tunisina, spagnola, JUHFD H SRUWRJKHVH 8QR GHJOL VQRGL FUXFLDOL SHU OȇH[SRUW QHL prossimi mesi riguarda però il mercato americano. Secondo i GDWL GHO UHSRUW QHOOD VWDJLRQH JOL 6WDWL 8QLWL KDQQR importato oltre 362 mila tonnellate di olio d’oliva di cui 113.135 tonnellate (+3%) dall’Italia. Ma ora incombono i dazi.
POMODORO Mutti cresce del 13% e apre in Polonia I l Gruppo Mutti, azienda di Parma leader in Europa nel mercato dei derivati del pomodoro, chiude il 2024 con un fatturato complessivo di 703 milioni di euro, in crescita del 13% rispetto DOOȇDQQR SUHFHGHQWH 8Q VXFFHVVR FRQIHUPDWR DQFKH GDOOD TXRWD export che ha raggiunto il 59% delle vendite complessive a valore e con un fatturato europeo che vale l’80% del totale e un market share del 15,1% a valore. In linea con questa strategia di espan ai 10,13 euro per chilo del 2023; per il 24 mesi, l’aumento è stato del 5%, passando dagli 11,90 euro per chilo dello scorso anno ai 12,5 euro del 2024. La produzione è risultata stabile rispetto al 2023: 4,079 milioni di forme contro i 4,014 milioni nel 2023 (+1,62%). La quota Italia si attesta al 51,3%, mentre il ULPDQHQWH ª LQGLUL]]DWR VX PHUFDWL FRPH 8VD )UDQFLD *HUPDQLD 5HJQR 8QLWR H &DQDGD (+24,5%). Il futuro, si dice convinto il presidente del Consorzio Nicola Bertinelli, è nell’esportazione.
sione nei mercati internazionali, il 2025 si è aperto con l’inaugurazione di Mutti Poland, la settima filiale commerciale del Gruppo, che avrà il compito di presidiare e svilup pare i mercati dell’Est Europa rafforzando ulteriormente la presenza dell’azienda nel continente. La crescita del fatturato è da ricollegarsi all’aumento dei volumi delle vendite registrato nel 2024, vendite che hanno raggiunto le 371 mila tonnellate, in crescita del 6,6% sul 2023. Nella foto, l’Amministratore delegato Francesco Mutti.
Woranuch Athiwatakara
32 Food&Beverage |giugno-luglio 2025
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